Rigassificatore di Ravenna: altre anomalie

Oltre agli errori nei documenti e alla contraddizione sull’approvazione della posizione dell’impianto PDE- WOBBE, dai documenti che descrivono le recenti ottimizzazioni progettuali sono emerse altre due anomalie riguardanti il rigassificatore di Ravenna.

La prima.

A ogni richiesta di valutazione di progetti alternativi è sempre stato risposto che la soluzione di Ravenna, dopo quella di Piombino, era quella di più rapida attuazione (vedere video in fondo). Dalle ottimizzazioni progettuali presentate da Snam a fine settembre 2023, però, si apprende che la durata dei lavori a Ravenna passerebbe dagli iniziali 27 a 48 mesi (escludendo lo smobilizzo del cantiere, altrimenti 50).

Il progetto per Vado Ligure (dove pare verrà trasferita la Golar Tundra al termine dei tre anni di permanenza a Piombino) ha una durata prevista di 42 mesi (fino all’entrata in servizio), quindi meno di 48!

Anche volendo prescindere dalla scelta discutibile di richiedere l’approvazione di un progetto per poi prospettare enormi modifiche (altro che ottimizzazioni!) e pur non volendo chiamare bugie quelle che, però, non sono nemmeno verità, resta il fatto che ora ci si trova davanti a lavori in stato di già avanzata esecuzione, sostanziali modifiche da approvare e aggiramento della condizione di massima
rapidità di esecuzione posta a fondamento dell’intero progetto!

Si noti che nella descrizione delle ottimizzazioni (REL-PROG-E- 00009, pag. 16) è riportato: “Le due strutture (nota: struttura di ormeggio e diga di protezione) sono state da sempre concepite indipendenti dal punto di vista strutturale e di tempistiche realizzative per consentire che le due strutture possano essere realizzate in parallelo evitando che la realizzazione di una possa condizionare i tempi di realizzazione dell’altra e quindi ridurre i tempi per l’entrata in esercizio del terminale.” Ma fino a settembre 2022, quando fu scelta la configurazione definitiva della struttura della piattaforma poi approvata (SPC. REL- VDO-E-00030), salvo smentita documentata, non è stata rilevata alcuna indipendenza tra le due strutture, come peraltro evidenziato dal cronoprogramma che reca una sola tempistica per i “Lavori di adeguamento della piattaforma PIR“.

cronoprogramma originale Ravenna: 27 mesi
cronoprogramma “ottimizzazioni” Ravenna: 27 + 21 = 48 mesi
cronoprogramma Vado: 42 mesi (fino all’entrata in esercizio)

La seconda.

Ai già consistenti lavori previsti per adeguare una piattaforma esistente alle esigenze di ormeggio della nave rigassificatrice, con le ottimizzazioni si aggiungerebbero: spostamento e modifica della diga di protezione, ulteriore dragaggio per approfondire maggiormente il fondale, e, addirittura, modifica della struttura portante delle piattaforma.

Nota: Stando ai nuovi programmi di Snam la diga di protezione sarebbe completata 20 mesi dopo l’entrata in servizio del rigassificatore mentre nel progetto approvato la costruzione della diga era compresa nei lavori di “adeguamento della struttura esistente” e, quindi, completata prima dell’entrata in servizio del rigassificatore. Nelle “ottimizzazioni” è previsto che in caso di “condizioni meteo-marine avverse” la nave sia “disormeggiata e posta in condizioni di sicurezza”, ma perché non è stato detto subito? Magari l’approvazione sarebbe stata concessa ugualmente ma almeno non sarebbe stata solo una facciata priva di sostanza!

Nota: il punto 4 prevede anche l’aggiunta di uno scambiatore di calore per riscaldare l’acqua del mare d’inverno perché Snam si è accorta (!) che potrebbe essere troppo fredda, ma questo riguarda la nave e non la piattaforma.

Conclusioni

Se già c’erano dubbi sul fatto che quella piattaforma fosse la scelta migliore possibile, e anche senza volerla paragonare con il semplice ancoraggio previsto a Vado, l’aggiunta degli ulteriori lavori e il notevole ritardo che comporteranno rispetto al primo cronoprogramma non è che aumentino la credibilità di chi ha proposto il progetto perché era il “più rapido che potevamo realizzare” né di chi lo ha approvato (e le voci che girano sui veri motivi della scelta, fondate o meno che siano, a Ravenna sono note a tutti!).

Certo, resta la remota possibilità che le ottimizzazioni (sarebbe più corretto chiamarle pesanti modifiche) non vengano approvate, ma chi avrà il coraggio, a metà dei lavori, di bocciare il progetto? Impensabile!

Infatti sono state inviate pochissime osservazioni alle ottimizzazioni (solo tre), dopo quasi un mese non si è ancora avuta nemmeno una replica da parte di Snam e, per ora, da Comune e Regione tutto tace (se si escludono i trionfalistici proclami per la firma dell’accordo sulle compensazioni).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.