Rigassificatore: lettera ai consiglieri.

A:

– Gruppi consiliari Assemblea Emilia Romagna

– Gruppi consiliari Comune di Ravenna

Oggetto: Rigassificatore di Ravenna – Errore materiale?

Con riferimento alle risposte, analoghe tra loro, ricevute per la petizione alla Regione e a un quesito posto al Comune (vedere allegati), dopo oltre un anno di richieste di chiarimenti a un tratto sarebbe “evidente che per mero errore materiale sia stata richiamata nello stesso (nota: nulla osta del Mise) la documentazione presentata dalla società nel luglio 2022.

A parte che un errore materiale, stando alle definizioni rinvenibili nelle sentenze del Consiglio di Stato, per essere tale pare dovrebbe essere rilevabile da chiunque, percepibile a colpo d’occhio (ictu oculi) senza necessità di ricorrere ad altri documenti e senza che siano necessarie complesse indagini ricostruttive di una volontà -proprietà che non sembrano compatibili con il tempo trascorso e il numero delle richieste necessarie per la sua ammissione- e consapevole del fatto che un consigliere non possa essere tecnicamente competente in tutti i moltissimi argomenti che affronta a livello politico, invito a leggere gli allegati e a valutare se:

– i partecipanti alla Commissione Regionale che ha approvato la relazione di risposta alla petizione avessero ben chiare le caratteristiche che deve avere un errore per essere considerato materiale

– i Consiglieri Comunali fossero stati informati, prima di votare la variante urbanistica di ottobre 2022, che un errore (materiale o meno che fosse) avrebbe reso l’approvazione contrastante con il nulla osta del Mise.

E comunque, ammesso e non concesso che davvero si tratti di errore materiale (?), la mia esperienza professionale mi porta a dire che in un progetto non ci sono errori ammissibili, poco importa che siano di concetto, di calcolo, refusi, sviste, materiali o di qualsiasi altro genere. A cosa servirebbero altrimenti le complesse procedure di controllo, verifica, validazione e approvazione se così non fosse?

Forse quello tecnico non è il vostro campo, ma provate a immaginare una situazione alla portata di chiunque: per un mero errore materiale viene amputato l’arto sbagliato (è successo, non è un’ipotesi inventata): in fondo dx e sx non è che differiscano poi molto tra loro. Siete certi che se davvero capitasse a voi giustifichereste tutto e tutti perché si è trattato solo di un mero errore materiale?

Ormai la questione va ben oltre il rigassificatore e diventa di diligenza e di metodo in generale: dopo l’errata-corrige con la quale Snam ha ammesso tutti gli errori tecnici segnalati a suo tempo e fino a quel momento negati ora si ammette anche che la condizione posta dal Mise, così come è scritta, non è rispettata dai lavori in corso di esecuzione a Punta Marina.

Sarà anche un errore materiale(?), ma intanto il Mise non si è pronunciato in merito.

Poi senza consultare altri documenti non pare rilevabile alcun errore: stando a quanto è scritto nel documento il progetto iniziale e la documentazione integrativa potrebbero benissimo essere coerenti tra loro. Infine chi ha scritto le relazioni ha classificato l’errore come materiale (?) in quanto evidente, ma evidente per chi?

E qui sono io essere incompetente: per decidere su un errore che non solo rende incompatibile ciò che si sta costruendo con una condizione scritta nero su bianco ma che -a mio parere che vi chiedo di considerare- mette in discussione tutta una procedura affrettata e approssimativa che non pare sia stata affrontata con la diligenza indispensabile quando si trattano investimenti così importanti e, soprattutto, così pericolosi, basta il giudizio di chi scrive una relazione di risposta a una petizione?

E non entro nel merito delle ultime ottimizzazioni di ottobre 2023 che, a dispetto del significato della parola, sono modifiche importanti e sostanziali che dimostrano come il primo progetto, sebbene approvato, fosse inadeguato in termini di consistenza e tempistica.

Non entro nemmeno nella nebulosa verifica della soluzione alternativa di Casalborsetti con la quale è stata liquidata un petizione popolare per poi risultare che (sono parole dell’assessore che ha risposto per il Comune) “le mie affermazioni derivano da informazioni raccolte durante incontri di lavoro di cui non mi risulta siano stati redatti verbali” tanto la verifica deve essere stata approfondita e accurata.

Sorvolo anche su “cooling water” che diventa “acqua di riscaldamento” (per citare solo uno degli errori rilevati dalla massaia di Voghera), perché immagino -del tutto arbitrariamente- che non accettereste un tè freddo se ne aveste ordinato uno caldo.

Infine un accenno alle parole della Presidente della Commissione Regionale che, riferendosi all’errore, ha detto (link al video): “Io, da politico, se avessi scritto la relazione tecnica, quella frase non l’avrei messa“, che politicamente sarà anche una scelta opportuna ma non è certo ciò che si aspetta un cittadino che si rivolge alle istituzioni.

Sono aspetti che, se lasciano tranquilli e insensibili voi consiglieri, non è detto abbiano lo stesso effetto sui cittadini che rappresentate.

Comunque non insisterò oltre, ormai ho detto e ridetto queste cose e mi è stato risposto e ri‑risposto: ora tocca a voi decidere se la documentazione meriti una revisione o se, invece, sia meglio procedere con occhi e orecchi ben tappati in attesa che, nel malaugurato caso qualcosa vada storto, si indaghi sulle responsabilità. Alluvione docet.

Distinti saluti.

ing. Riccardo Merendi Ravenna 21 marzo 2024

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