Progetto del rigassificatore di Ravenna: una massaia di Voghera avrebbe fatto meno errori!

(14.07.2023)

A:

– Egr. Sig. Sindaco di Ravenna, che non si è mai degnato di rispondere

– Assessore Federica Del Conte, che ha risposto due volte limitandosi a ripetere quanto già contenuto nel testo della petizione

Consiglieri di maggioranza del Consiglio Comunale di Ravenna, che hanno votato compatti contro la revisione del progetto e la correzione degli errori

Consiglieri di opposizione del Consiglio Comunale di Ravenna che hanno firmato un ordine del giorno per la revisione del progetto e correzione degli errori ma poi erano assenti al momento della votazione

e, p.c., ai quattro Consiglieri di opposizione del Consiglio Comunale di Ravenna che hanno firmato un ordine del giorno per la revisione del progetto e correzione degli errori, poi lo hanno coerentemente votato.

a) Premessa

Tre grossi errori tecnici contenuti nel progetto del rigassificatore di Ravenna e il nulla-osta rilasciato dall’allora Ministero dello Sviluppo Economico (poi cambiato in Ministero delle imprese e made in Italy) sono stati oggetto di diverse comunicazioni e di una petizione.

Risultato: il Comune di Ravenna NON ha ritenuto di dover richiedere che siano corretti i documenti che contengono errori né che il progetto sia verificato per escludere la presenza di altri errori oltre a quelli segnalati.

Ha detto l’assessore Del Conte nel suo intervento in Commissione 8: “Un procedimento di questo tipo si presenta come un procedimento altamente tecnico e sul quale, ricordiamo, c’è stato il coinvolgimento di oltre sessanta enti ognuno dei quali si è espresso per le proprie competenze e per quelli che sono i propri ambiti proprio per andare a verificare con attenzione tutti gli aspetti legati all’ambiente, legati alla sicurezza … quindi c’è stato un percorso tecnico che ha valutato e verificato il progetto“.

Ma proprio per questo non si capisce il motivo di tanto accanimento del Comune di Ravenna nel voler mantenere gli errori nei documenti che li contengono invece di procedere alla loro correzione, privando così di significato e credibilità quello che avrebbe dovuto essere, appunto, un procedimento altamente tecnico finalizzato a garantire correttezza e sicurezza.

Per verificare la reazione di persone prive di specifiche competenze abbiamo riletto un solo documento (REL-PROG-E-00001 di luglio 2022, cioè quello al quale fa riferimento il nulla-osta rilasciato dal Mise) insieme a quella che potrebbe essere definita una massaia di Voghera e l’esito è stato a dir poco sconcertante.

Quanto segue è il resoconto di ciò che è emerso ma non è detto che sia tutto perché, come ben noto, le massaie di Voghera non sono certo famose per saper condurre procedimenti altamente tecnici. In compenso, però, le sue osservazioni sono di certo alla portata di chiunque!

b) La “Golar Tundra” e il dono dell’ubiquità

Il documento MI-SDF-E-09101 -allegato n. 5 a REL-PROG-E-00001 di luglio 2022– si intitola “Allacciamento Sottomarino FSRU – Ravenna -Relazione di calcolo per sistema ormeggio alla Piattaforma Petra” e, a pag. 5, riporta quanto mostrato nell’immagine.

Persino la massaia di Voghera sapeva che la Golar Tundra è la nave rigassificatrice destinata a Piombino, NON a Ravenna, mentre la nave prevista per Ravenna si chiama BW Singapore.

La domanda che si è posta la massaia è abbastanza scontata: perché se a Ravenna deve arrivare la BW Singapore si sono calcolati gli ormeggi per la Golar Tundra?

Quando le abbiamo fatto notare che le due navi sono simili si è messa a ridere: anche lei e sua sorella sono simili ma i certificati di una non valgono per l’altra! E, comunque, sarebbe bastato un pizzico di attenzione per mettere il nome giusto!

c) Aguzzate la vista

Nella legenda dell’immagine sono elencate:

2 briccole di accosto

– 4 briccole di ormeggio

Ma quante sono le “Briccole di Accosto” evidenziate nell’immagine?

La massaia -che non ne capisce di ormeggi e nemmeno sa cosa sia una briccola– ha però osservato che se nell’immagine di una ricetta fossero mostrate 6 uova sarebbe confusa se poi nella descrizione fosse scritto di usarne 2.

A chi le ha chiesto di spiegarsi meglio ha risposto di provare a tirare una sfoglia fatta con 6 o 2 uova a parità di farina usata!

d) L’inglese per tutti

La massaia di Voghera, pur ammettendo di non conoscere lingue straniere, sapeva che “acqua di riscaldamento” non si traduce in inglese con “cooling water“!

Come faceva a saperlo? Beh, che water significa acqua lo si impara anche senza volerlo e cooling era scritto sul tappo di un radiatore sopra a raffreddamento: non ha studiato ma è attenta ai dettagli!

Allora abbiamo chiesto se, secondo lei, era un errore grave confondere riscaldamento con raffreddamento e lei ha risposto di provare a mettere un semifreddo in forno invece che in frigorifero e vedere la differenza!

e) Quesito per i piccoli

Se:

quattro” è seguito da “(4)

due” da “(2)

dieci” da “(10)

uno” da “(1)

cosa dovrebbe seguire “sedici“?

La massaia ha ammesso di non essere tanto a suo agio con le scartoffie ma ricordava che quando comprò casa il notaio scrisse il prezzo in cifre e anche in lettere così, le disse lui, nessuno si sarebbe confuso.

Ma allora perché nel progetto a “sedici” segue (14)?

La massaia prima si è messa a ridere: “Forse per confondere chi legge?!” Poi si è stretta nelle spalle: se non si sanno contare le briccole (qualsiasi cosa siano!), forse non si è tanto bravi con i numeri in generale. Comunque se chi ha scritto questo andasse più spesso a fare la spesa imparerebbe presto a non pagare sedici se nello scontrino è scritto 14!

f) Trova le differenze

Leggendo solo il documento REL-PROG-E-00001 di luglio 2022 e i relativi allegati -in particolare le tavole 2 e 3 dell’allegato 17 identificato da PG-TP-D-35281- la massaia non ha rilevato alcunché di strano a proposito del Punto Di Entrata (PDE), ovvero la parte di impianto che comprende diverse funzioni necessarie per collegare la nave rigassificatrice alla rete di distribuzione del gas e indicato sulle mappe con un rettangolo giallo.

A quel punto però abbiamo mostrato alla massaia un’altra mappa e lei si è accorta subito che il rettangolo giallo era in una posizione diversa.

“L’avranno spostato” ha detto “perché magari a qualcuno dava fastidio dove volevano metterlo.”

Spiegato alla massaia che, a seguito di un’osservazione, Snam in effetti aveva deciso che l’impianto PDE sarebbe stato “ricollocato circa 700 m a sud-ovest rispetto alla posizione originaria“, le abbiamo fatto leggere il nulla-osta rilasciato dal Mise nel quale a un certo punto è scritto “si rilascia per quanto di competenza il relativo nulla osta definitivo alla costruzione, subordinandolo alle seguenti condizioni: … 2) tutte le opere siano realizzate in conformità a quanto contenuto nel Progetto “FSRU Ravenna e collegamento alla rete nazionale gasdotti” n° REL-PROG-E_00001 di luglio 2022, nella Corografia n° PG-TP-D-35281 “Tracciato di progetto – tratto a terra” del 06/07/2022

E qui, a dire il vero, la faccenda si è un po’ ingarbugliata, infatti non è stato immediato che la massaia, confrontando le mappe -del 06.07.22 le prime e del 20.09.22 le seconde- si chiedesse come avrebbero potuto tutte le opere essere realizzate in conformità a quanto contenuto in un progetto e in mappe di luglio 2022 se la modifica era intervenuta solo a settembre 2022.

Ma non si è data per vinta e ha continuato a cercare, confrontare, studiare per poi emettere il suo verdetto: il nulla-osta faceva riferimento SOLO ed ESCLUSIVAMENTE al documento REL-PROG-E_00001 di luglio 2022 e alla “corografia” del 06.07.2022, NON ad altri documenti, quindi NON sarebbe stato possibile adottare la modifica di settembre rispettando la condizione posta dal Mise relativa al progetto di luglio.

Secondo lei non c’erano che due alternative: o si rispettava la condizione lasciando il PDE dove indicato nelle prime mappe, o si metteva il PDE dove indicato nelle seconde mappe violando la condizione. Ma nel secondo caso (nota: che le sembrava più probabile) perché lei doveva rispettare tutti i cavilli che le complicavano la vita e invece qualcuno avrebbe potuto fare e disfare a proprio piacimento?

Bella domanda che giriamo agli amministratori.

Per completezza abbiamo fatto notare alla massaia che c’era anche una terza possibilità, e cioè che il Ministero modificasse la condizione, ma lei non l’ha presa bene: quando ha dei problemi nessuno cambia le regole per risolverglieli!

g) I vecchi errori

Sapendo di non poter pretendere troppo dalla massaia, non l’abbiamo sottoposta a lezioni di fisica e ingegneria perché potesse capire gli errori tecnici che avevamo rilevato in precedenza. Però le abbiamo chiesto di esprimere il suo parere su una questione:

ammesso che nel documento che aveva letto fossero contenuti errori altamente tecnici che lei non avrebbe potuto rilevare -e cioè una procedura di collaudo non a norma e fisicamente impossibile da superare, immissione di aria nel flusso del metano con rischio di esplosione e temperatura di immissione del metano nelle tubazioni troppo bassa per il materiale dei tubi- sarebbe stato possibile rispettare la condizione posta dal ministero senza correggere il documento?

Dopo aver studiato tanto a proposito del PDE non aveva più dubbi: non sarebbe stato possibile rispettare la condizione posta dal ministero per qualsiasi cosa che fosse diversa da quanto contenuto nel progetto di luglio 2022. Quindi, se davvero la procedura di collaudo descritta nel documento era impossibile da superare, il gasdotto non avrebbe potuto essere collaudato con esito favorevole oppure la condizione non sarebbe stata soddisfatta!

E, quasi offesa, ha fatto notare che anche lei sapeva che se si mette aria insieme al metano si rischia l’esplosione: per quello, anche prima dei blocchi automatici, bisognava stare attenti a non lasciare i rubinetti del fornello aperti con la fiamma spenta!

Prima di congedare la massaia le abbiamo anche chiesto se, immaginando che il documento che aveva letto fosse stato un ricettario, ne avrebbe comprato altri degli stessi autore/editore.

“Mai e poi mai comprerei un libro del genere” ha risposto decisa. “Piuttosto, invece di sborsare inutilmente denaro, mi farei pagare per trovare gli errori!”

Il contributo della massaia non sarà stato altamente tecnico eppure non abbiamo potuto fare a meno di chiederci se tra gli oltre sessanta enti che hanno verificato con attenzione tutti gli aspetti del progetto non sarebbe stato opportuno includere anche un comitato di massaie.

h) Cosa c’era di incomprensibile nel testo della petizione?

Terminato il resoconto di quanto rilevato della massaia di Voghera, passiamo a una domanda diretta all’assessore Del Conte.

Nella petizione presentata era scritto testualmente: “b) gli errori sono stati ammessi anche dal proponente che ha replicato: 1- descrivendo la procedura di collaudo corretta; 2- asserendo che sarà immesso azoto e non aria; 3- attribuendo l’indicazione sbagliata della temperatura a un refuso; MA I DOCUMENTI NON SONO STATI CORRETTI“.

Dato che ai firmatari pare che la risposta data alla petizione abbia solo ampliato quanto già contenuto nel testo ai punti b) 1,2 e 3 senza aggiungere considerazioni nuove, né affrontare l’argomento nulla-osta rilasciato dal Mise e nemmeno rispondere al quesito posto, si chiede all’Assessore Del Conte se sarebbe così gentile da evidenziare cosa, di quanto da Lei scritto nella risposta e confermato nel respingere la successiva richiesta di riconsiderare la petizione, sia concettualmente diverso da quanto già sintetizzato nel testo della petizione stessa.

i) La domanda delle cento pistole

Magari all’Amministrazione Comunale di Ravenna non importa rendersi ridicola fingendo di ignorare ciò che risulta evidente persino a una massaia di Voghera -e cioè che documenti contenenti errori rendono la procedura non credibile e che se un documento risulta infarcito di errori anche la restante documentazione (e si parla di oltre mille file!) potrebbe essere altrettanto zeppa di errori, imprecisioni e incongruenze- ma stante la ferma opposizione dimostrata finora da Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale a richiedere una revisione del progetto, cosa dovrebbero fare i cittadini per essere tutelati invece che ignorati?

j) Conclusione

Si confida che, dopo aver letto quanto sopra, ci si convinca che non si può continuare a chiudere gli occhi davanti alla superficialità e scarsa diligenza con le quali è stato approvato un progetto a elevato Rischio di Incidente Rilevante che riguarda un impianto capace di immagazzinare ben 170 mila metri cubi di GNL.

A scanso di equivoci è bene precisare ancora una volta che non si tratta dell’indiscussa capacità di Snam di realizzare l’opera bensì della credibilità della procedura di approvazione del progetto: la garanzia di correttezza e sicurezza non può ridursi a un’inutile facciata priva di sostanza e se questo è il massimo livello possibile di competenza, attenzione e diligenza dell’Amministrazione Pubblica… poveri noi!

ing. Riccardo Merendi – Ravenna – primo firmatario della petizione “Richiesta di revisione completa del progetto del rigassificatore di Ravenna”

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