Dalle radici alle foglie: come riesce l’acqua a salire su un albero? Una teoria che… fa acqua!

Stando alla teoria più accreditata, l’acqua, evaporando dalle foglie, richiamerebbe altra acqua dal basso: questo, in due parole, il meccanismo alla base della teoria coesione-tensione che spiegherebbe come l’acqua sale sugli alberi.

A questo punto i casi sono due:

– sei un botanico, e quindi sai bene di cosa sto parlando e puoi passare direttamente alla domanda in fondo al post (una delle tante che seguiranno)

– NON sei un botanico ma ti sei posto il problema (altrimenti non saresti capitato qui) e in questo caso -avvertendoti che ti stai infilando in un ginepraio dal quale non è detto che tu riesca a uscire- prima di cercare di rispondere alla domanda, solo per farti un’idea, ti suggerisco di dare un’occhiata qui.

Ora, premesso che:

Foto di JacLou DL da Pixabay

– molti alberi in autunno perdono TUTTE le foglie, quindi a primavera NON ne hanno

Foto di Mabel Amber da Pixabay

– molti alberi vengono potati, alcuni anche brutalmente al punto che non solo restano senza foglie, ma anche senza rami

Foto di Mabel Amber da Pixabay

– senza scomodare le sequoie -alte anche oltre cento metri ma che, essendo sempreverdi, non perdono mai tutte le foglie- ci sono comunque alberi altissimi, molto più alti di dieci metri, che, invece, le foglie le perdono
(perché proprio 10 m? se non lo sai, leggi qui).

La prima domanda

Con le premesse di cui sopra: come fanno gli alberi, in primavera, a far salire l’acqua che serve far crescere le foglie, se NON ci sono foglie che possono far salire l’acqua?

E questa è solo una delle domande che, dopo aver letto tanto, è rimasta senza risposta.
(qui le altre)

Se conosci una nuova, diversa teoria che “funziona”, ti sarei davvero grato se me la indicassi: scrivimi, mi toglierai un gran peso!
(nota: non faccio parte della cosiddetta “comunità scientifica“, quindi è possibile -anzi, probabile- che io non sia aggiornato)

Se invece sei della scuola del prof. Hervé Cochard (se non sai chi è guarda qui) forse mi hai già inserito nell’elenco degli eretici da mettere al rogo.

Se, infine, non sai la risposta ma ti va di cercarla, allora contattami: mi piacerebbe formare un team multidisciplinare che comprenda fisici, chimici, biologi, botanici, ingegneri, idraulici, studiosi di fluidodinamica, tecnici di laboratorio, insomma, chiunque voglia studiare l’argomento (… senza escludere eventuali finanziatori!) per cercare una risposta compatibile con termodinamica, idrostatica, idrodinamica, bilanci energetici e che, magari, possa portare a un modello funzionante.

Grazie.

Nei prossimi post, altre domande, informazioni e bibliografia.

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