Rigassificatore di Ravenna, posizione dell’impianto PDE-Wobbe: per il Comune va tutto bene.

È arrivata la risposta alla richiesta inviata al Comune di Ravenna di annullamento in autotutela della delibera con la quale, nonostante in palese contraddizione con una condizione posta da un Ministero, il Consiglio Comunale ha approvato le varianti urbanistiche necessarie alla costruzione del metanodotto di collegamento del rigassificatore.

In sintesi, come ci si sente ripetere da oltre un anno, “va tutto bene“.

Eppure restano diversi dubbi:

– sarebbe legittima l’approvazione di un progetto che, al momento della delibera, era già noto non rispettare la condizione alla quale era subordinato il rilascio del nulla osta di un Ministero?
(pare che senza nulla osta il gasdotto non si possa costruire, quindi che senso avrebbe approvare un progetto privo della possibilità di essere realizzato?)

– ammesso e non concesso che ogni Amministrazione partecipi alla Conferenza dei Servizi fornendo pareri indipendenti, cioè senza preoccuparsi dei pareri delle altre Amministrazioni, sarebbe legittimo che una volta appreso della possibile contraddizione tra il proprio parere e quello di altra Amministrazione si restasse passivi invece di attivarsi affinché la contraddizione, se confermata, venisse risolta?

– rispetta i criteri della “logica giuridica” affermare che la delibera del Comune “risulta pienamente coerente con il progetto autorizzato dal Commissario Straordinario di Governo” quando al momento della delibera di approvazione non si poteva sapere se il progetto sarebbe stato autorizzato? (solo a posteriori si può affermare che è coerente con il “progetto autorizzato” e, comunque, non si può sapere quale sarebbe stato l’esito della votazione se il Consiglio Comunale fosse stato informato che il progetto non era conforme alla condizione posta dal Ministero)

– è legittimo che un’Amministrazione Comunale, una volta informata della possibile irregolarità di un’attività che interessa il territorio da lei stessa amministrato, invece di attivarsi per verificare quanto segnalato si limiti a dichiararsi non competente ad affrontare la questione? (“la verifica di coerenza tra le posizioni assunte dalla varie Amministrazioni partecipanti alla conferenza di servizi non risulta di competenza della Amministrazione comunale“).

Nota. Analoga richiesta è stata inviata alla Regione Emilia Romagna che, a differenza del Comune di Ravenna che nemmeno si è accorto dell’esistenza del nulla-osta, nell’esprimere pare favorevole all’intesa Stato-Regione ha esplicitamente richiamato sia quel nulla osta ministeriale sia la delibera del Comune di Ravenna, ma poi ha approvato il progetto senza cogliere la contraddizione tra la condizione posta nel primo e l’approvazione espressa nella seconda. Anche il Ministero è stato informato che i lavori procedono in violazione del nulla-osta di Sua competenza (e ha ricevuto anche le replica del Comune).

A questo punto si esce dal campo tecnico e servono competenze giuridiche per sapere se la questione sia rilevante ed eventualmente se, come e in quali sedi si possa procedere.

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